PRESENTAZIONE
Il servizio
pubblico della solidarietà alle vittime del racket estorsivo e dell’usura, nel
corso del
2007, ha
conseguito pienamente gli obiettivi che erano stati indicati al Commissario per
il Coordinamento delle Iniziative Antiracket e Antiusura e al Comitato di
Solidarietà, dal Governo e, in particolare, dal Ministro dell’Interno, in termini
di trasparenza, di efficienza, di concretezza e di sensibilità sociale.
La complessa,
articolata e approfondita attività deliberativa del Comitato di Solidarietà,
presieduto dal Commissario, come appare evidente dai dati allegati alla
presente relazione, è stata intensa e proficua, recuperando antichi ritardi
nelle risposte date agli istanti con l’erogazione dei benefici di legge
(elargizioni agli estorti e mutui senza interesse agli usurati) e facendo ricorso anche all’innovativa
iniziativa di sedute straordinarie del Comitato presso quelle Prefetture –
Uffici Territoriali del Governo, dove le vischiosità burocratiche nelle
istruttorie sono apparse più evidenti, anche se correlate, in genere, ai
ritardi dei pareri dell’Autorità Giudiziaria. Per tale ragione, appare opportuno
che la prassi delle sedute straordinarie sul territorio possa proseguire nel
corso del
2008, a
partire dalla seduta straordinaria, già svolta, l’8 gennaio 2008, presso
la Prefettura – Ufficio
Territoriale di Governo di Ascoli Piceno.
Questo
risultato confortante, tuttavia, non è soltanto il frutto di una recuperata
efficacia amministrativa ed organizzativa, a seguito delle richieste, in tal
senso, rappresentate al Commissario dagli istanti e dalle Organizzazioni
antiracket e antiusura, che restano l’altro pilastro, insieme ad uno Stato più
adeguato alla modernità, del servizio pubblico della solidarietà alle vittime
del racket e dell’usura, ma va imputato
ad una nuova filosofia della lotta al racket e all’usura. La nuova filosofia
non considera questi fenomeni criminali come un problema di nicchia, ma come un
problema di sistema, che deve tenere conto, unitariamente, dei diversi, ma
complementari, momenti della prevenzione, della repressione e della
solidarietà. Il racket e l’usura, divenuti questione nazionale, specie l’usura,
anche se pervasivi, nel massimo grado, sui territori delle cosiddette Regioni a
rischio (Sicilia, Calabria, Campania e Puglia), non possono essere combattuti e
sconfitti senza:
- affrontare
il nodo del riciclaggio del denaro sporco, derivante anche dal traffico degli
stupefacenti, e dell’inquinamento dell’economia sana (finanziaria, industriale,
commerciale, artigianale e dei servizi) del Paese e, in particolare del
Mezzogiorno, con le misure, ancora da adottare, per il sequestro e la confisca
dei beni cumulati dalle organizzazioni criminali, per la trasparenza delle
operazioni bancarie e finanziarie, per la qualità (non quantità!) delle segnalazioni
per operazioni sospette, per l’estensione ai proventi del racket e dell’usura
della legislazione antiterrorismo e anticorruzione e per la specializzazione di
una intelligence economico-finanziaria;
- analizzare
e modificare le condizioni dell’accesso al credito legale, specie da parte
delle piccole imprese e delle famiglie, oggi in grande sofferenza
(sovraindebitamento), strappando il sistema bancario, in una fase di grandi
concentrazioni e di adeguamento organizzativo ai principi di Basilea 2, alla
vecchia logica dell’indifferenza, se non, in molti casi di bancari infedeli, di
collusione criminale, verso le patologiche problematiche del racket e
dell’usura;
- eliminare
alcuni circuiti infernali paralegali, che alimentano il racket e l’usura, cioè
alcune contraddizioni del nostro Sistema - Paese, denunziate, pubblicamente e
con atti documentati, dal Commissario Straordinario del Governo per il
Coordinamento Antiracket e Antiusura, avvalendosi dei poteri conferiti,
contraddizioni quali, tra le altre, le due più macroscopiche: 1) l’imposizione
di un tasso soglia per gli interessi praticati dal sistema bancario e il far west dei tassi praticati da società finanziarie, società di
recupero crediti e, in particolare, mediatori creditizi (circa 120.000), al di
fuori di ogni controllo (pubblicità ingannevole) e con punte fino al 60% dei tassi di
interesse; 2) la trasformazione del gioco d’azzardo legale, cioè praticato indirettamente
dallo Stato, in un grande business (un giro, nel 2007, di 42 miliardi di
Euro!), attraverso presunta pubblicità ingannevole e con forti ricadute sui
costi sociali, coperte dall’alibi di erodere il mercato illegale del gioco
d’azzardo (quello esplicitamente in mano alla criminalità organizzata) e con il maquillage del finanziamento della
tutela del patrimonio artistico nazionale, mentre risulta chiaro, ormai, da
tantissime indagini giudiziarie, che il gioco d’azzardo legale alimenta quello
illegale e, di frequente, la criminalità organizzata si colloca tra l’uno e
l’altro mercato e li salda in un continuum (in particolare nei giochi d’azzardo elettronici, che, con la droga, stanno provocando
un’altra tossicità non soltanto per le nuove generazioni, con enormi ricadute
sui costi sociali della sanità pubblica);
- finalizzare
tutte le attività pubbliche e private (i livelli istituzionali, centrali e
periferici, della Repubblica e dello Stato democratico; il mondo educativo e
della formazione culturale; la giustizia; il sistema economico, produttivo,
finanziario e bancario; le forze sindacali dei lavoratori; il volontariato;
l’associazionismo imprenditoriale e datoriale; il volontariato e le attività no
profit; il mondo della informazione e della comunicazione) all’obiettivo
fondamentale di lotta alle mafie e alle
maggiori estrinsecazioni illegali delle organizzazioni criminali, interne e di
importazione (riciclaggio, droga, racket e usura).
In base a
questa nuova filosofia, l’attività del Commissario Straordinario del Governo
non risulta scindibile, allo stato, da quella del Commissario-Presidente del
Comitato di Solidarietà, almeno fino a quando il legislatore non avrà approvato
la costituzione di un’Autorità unica,
con poteri sempre straordinari, capace di unificare almeno i due momenti, la
prevenzione e la solidarietà, oggi distribuiti tra il Ministero dell’Economia e
delle Finanze (Direzione Generale dell’Antiriciclaggio e Fondo di Prevenzione
dell’usura) e Ministero dell’Interno (Commissario Straordinario del Governo,
Commissario-Presidente del Comitato di Solidarietà e Fondo di Solidarietà).
Tuttavia va detto che, nel corso del 2007, nell’applicare la precisa volontà politica del Ministro dell’Interno,
del Ministro dell’Economia e delle Finanze e dei Sottosegretari delegati,
l’intero sistema, con il coordinamento del Commissario Straordinario del
Governo, si è mosso all’unisono, realizzando strumenti tattici, finalizzati ad
un’unica strategia. Alcuni di questi strumenti sono stati approfonditi e
predisposti da Tavoli istituzionali, presieduti dal Sottosegretario delegato,
con la partecipazione del Commissario Straordinario del Governo
(Interno-Giustizia; Interno-Istruzione; Interno-Università e Ricerca;
Interno-ABI; Interno-Regioni; Interno-ANCI).
Di questi
strumenti, si citano i più significativi:
- la destinazione
di 70 milioni di Euro, prelevati dal Fondo di Solidarietà (Interno), al Fondo
di Prevenzione (MEF), che sono stati distribuiti (70% ai Confidi e 30% alle
Fondazioni antiusura) per la prevenzione dell’usura e per le garanzie da
fornire alle banche per le imprese (Confidi) e per le famiglie (Fondazioni
antiusura). Dal 2002 nessuna risorsa era stata destinata alla prevenzione. Dopo
la verifica dei criteri di distribuzione e degli impieghi dei 70 milioni di
Euro, una nuova somma dovrà essere destinata alla prevenzione, perché l’attuale
(2008) consistenza finanziaria del Fondo di Solidarietà, anche per il recupero
effettuato dal Commissario di Euro 109 milioni, lo consente, ammontando essa ad
un totale di Euro 281 milioni;
- la costante
sensibilizzazione del mondo dei media televisivi e della carta stampata sui
temi del racket e dell’usura, con presenza sui media ed interviste al
Commissario Straordinario del Governo;
- la campagna di
informazione 2006-2007, organizzata con il Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria
della Presidenza del Consiglio, la quale, in base ai dati acquisiti dal call
center del Commissario Straordinario del Governo, ha svelato, tra l’altro, il
gravissimo stato di indebitamento delle imprese e delle famiglie, confermato,
poi, dalle relazioni tecniche presentate alla “Giornata di riflessione e di
studio”, organizzata, sul tema, dal Commissario Straordinario del Governo, a
Roma, il 15 novembre 2007, con la partecipazione del MEF, della Banca d’Italia,
dell’ABI e di altri;
- la rinnovata
collaborazione tra Prefetture e Autorità Giudiziaria (Circolare Iannini) e la
realizzazione del PFAA 2007 (Progetto di Formazione Antiracket e Antiusura
2007), che ha portato all’istituzione, presso le Prefetture - Uffici
Territoriali del Governo, dei Minipool antiracket e antiusura e dei Nuclei di
valutazione, oggi funzionanti, nonché la programmazione, di intesa con il MEF,
di un PFPU 2008 (Progetto di Formazione per
la Prevenzione dell’Usura
2008), aperto ai Confidi e alle Fondazioni per rendere più efficace l’utilizzo
dei fondi di prevenzione;
- la
sottoscrizione dell’Accordo-Quadro del 31 luglio 2007, da parte del Ministro
dell’Interno, del Governatore della Banca d’Italia, dell’ABI e di altri, per il
sostegno alle vittime del racket e dell’usura e per il monitoraggio dei
fenomeni, tramite un nuovo Osservatorio di imminente istituzione, con Decreto
del Ministro dell’Interno;
- le nuove
circolari commissariali, delle quali la più importante riguarda la
quantificazione dei danni per le istanze delle vittime del racket e dell’usura,
aggiornata secondo la giurisprudenza e la prassi del Comitato di Solidarietà;
- l’organizzazione
delle n. 20 Conferenze Regionali e delle
n. 6 Conferenze Interregionali dei Prefetti e dei vertici provinciali delle
Forze dell’Ordine, presiedute dal Sottosegretario delegato, con la
partecipazione anche delle Organizzazioni antiracket e antiusura, delle
Fondazioni e dei Confidi, per monitorare i fenomeni sul territorio nazionale,
per verificare la funzionalità dei nuovi organismi ausiliari dei Prefetti e per
controllare la prima applicazione, sul territorio nazionale, dell’Accordo
Quadro del 31 luglio 2007 e della Circolare del Ministero della Giustizia;
- il nuovo
Regolamento per l’iscrizione delle Organizzazioni antiracket e antiusura, entrato
in vigore il 12 dicembre 2007;
- le denunzie,
presentate dal Commissario Straordinario del Governo, alle Autorità competenti per presunta
pubblicità ingannevole e per riciclaggio di denaro sporco, nonché la pubblica
denunzia del gioco d’azzardo legale, come alimento di quello illegale e
dell’usura;
- la
partecipazione, sul territorio nazionale (dalla Sicilia alla Valle d’Aosta),
del Sottosegretario delegato e del Commissario Straordinario del Governo a
centinaia di incontri, riunioni, manifestazioni, celebrazioni e convegni
antiracket ed antiusura, organizzati dalle Prefetture – Uffici Territoriali del
Governo, dalle Organizzazioni antiracket e antiusura (Associazioni e
Fondazioni), dai Confidi, dalle Regioni, dagli Enti Locali (Comuni e Province),
dalle Scuole Superiori, dalle Università, dalle Associazioni imprenditoriali e datoriali
e dalle forze sociali.
Questa
complessa ed articolata attività di coordinamento del Commissario Straordinario
del Governo, che investirà anche il coordinamento all’estero, in ambito UE e
negli organismi internazionali, programmato per il 2008 e per gli anni
seguenti, ed i notevoli risultati
dell’attività deliberativa del Comitato di Solidarietà, presieduto dal
Commissario-Presidente, documentati dalla presente relazione e sostenuti sempre
con forza, con determinazione e con coerenza dal Governo e dall’intero
Parlamento (sia da parte della maggioranza che dell’opposizione: valgano, come
esempi, la convergenza parlamentare per l’approvazione della riapertura dei
termini e i disegni di legge di modifica della legislazione antiracket e
antiusura, in corso di approvazione), danno chiara testimonianza che i primi
passi sono stati fatti nella giusta direzione, in un’ottica nuova.
Tuttavia, in
conclusione, al di là della pur legittima soddisfazione e del ringraziamento a
quanti hanno collaborato ai risultati conseguiti, si nutre la piena
consapevolezza che trattasi soltanto dei primi passi percorsi per rendere
permanentemente efficiente il servizio pubblico di prevenzione e di sostegno
alle vittime del racket e dell’usura.
Qualunque
modifica legislativa venisse introdotta, in futuro, dal Governo e dal
Parlamento nella legislazione antiracket e antiusura, nel rispetto
dell’impianto essenziale che rimane sempre valido, chiunque (Governo,
Commissario Straordinario del Governo, Commissario-Presidente del Comitato di
Solidarietà) sarà chiamato ad applicare le novità normative, non dovrà
prescindere da questa nuova filosofia della lotta al racket e all’usura, pena
il ritorno al passato.