L'arte di parlare d'arte tracciando un affresco storico; e, nello stesso tempo, di sbalzare con forza la Storia, facendola emergere dall'affaccendarsi di quegli uomini così particolari che sono gli artisti. Ecco quanto avviene lungo il dipanarsi delle pagine di questo romanzo, costruito da Lauro pietra su pietra, pennellata su pennellata, proprio come le cattedrali e i dipinti che porta alla luce. E il tutto si fa letteratura, sorretta da una parola insieme colta e picaresca, viaggiatrice e spirituale, che rispecchia i fermenti dell'epoca in cui l'Autore ambienta questa sua storia: il Rinascimento. Si narra la vicenda di Pedro Machuca, architetto di Toledo, al quale l'imperatore Carlo V dà l'incarico di erigere, a Granada, sull'Alhambra, un palazzo reale che contrasti, sovrasti ed offuschi la grandezza dell'Alcazar moro, in una Spagna riconquistata alla cattolicità. Ma non è facile fare braccio di ferro con una civiltà antica e complessa come quella araba, dominatrice per tanti secoli, soprattutto per un artista come Machuca, pervaso da tutte le inquietudini di uomo del suo tempo. I progetti nascono, si modificano, incontrano gli inevitabili ostacoli propri delle imprese che non sono semplici azioni, ma metafore della Storia. E in questo ritmarsi del tempo, ecco che si plasma lo spazio: Toledo, poi Napoli, Roma, Firenze, Siena, con i loro oscuri vicoli e le loro piazze radiose, scenari potenti dove non fa meraviglia incontrare, con estrema naturalezza, Sangallo, Giovanni da Udine, Bramante, Raffaello e tanti altri. Fra taverne e cattedrali, dunque, prende forma il “sogno” di Pedro Machuca, che rappresenta lo spirito della tolleranza e del rispetto per ogni forma di cultura e di umana civiltà. Se verrà realizzato o meno, non è tanto questo l'importante, quanto il fatto che, come ogni sogno, esso riflette sfere invisibili che vanno al di là dell'individuo e che richiamano la vita intera con i suoi dubbi e i suoi grandi compiti, in una dimensione ultrapersonale dove si radica, con gli esiti felici di un'eccellente letteratura, tutto il processo di edificazione percorso da aneliti di ineffabile spiritualità. E' questo un romanzo che assume un significato profetico, di fronte ad una attualità ancor oggi devastata, dopo secoli, dall'intolleranza religiosa e razziale. Il sogno di Pedro prefigura, alla vigilia del terzo millennio cristiano, l'attesa di un nuovo Rinascimento. Questo romanzo costituisce, sullo stesso tema della tolleranza religiosa, il preludio di Sorrento The Romance del 2013.
La copertina è del pittore Marcello Mondazzi.