25/09/2024

dì Raffaele Lauro

Stamane, alla notizia della Tua dipartita terrena per il Regno del Padre, carissimo Don Antonino, sono stato vinto dalla commozione, anche per il sincero rimpianto di non averTi reso visita, in questi ultimi anni, come desideravi e come sarebbe stato per me doveroso, e insieme gratificante, fare. E di questo Ti chiedo perdono, fiducioso nella Tua affettuosa clemenza e nella Tua paterna bontà, che mi hai sempre manifestato in tante occasioni, ecclesiali, culturali o pubbliche. Poi, l’onda dei ricordi, anche familiari, mi ha letteralmente travolto, a partire dalle Tue celebrazioni eucaristiche, dalle Tue elevate omelie e dalle Tue parole benedicenti. In particolare, le Tue espressioni  di amore, di auspicio e di apprezzamento che rivolgesti ai miei genitori, Luigi e Angela, emozionatissimi, nel corso della intensa celebrazione eucaristica, nella Tua chiesa del Capo di Sorrento, in occasione del loro cinquantesimo anniversario di matrimonio. Per tutti questi momenti di pura gioia cristiana e di fede autenticamente vissuta, che hai donato a me, come, in primis, alla Tua comunità parrocchiale e a tutti coloro che Ti hanno conosciuto ed amato, in quest’ora di distacco terreno e di profonda tristezza, lenita soltanto dalla salda fede nel Cristo Risorto, desidero, anche se da lontano, salutarTi e rinnovarTi  i miei antichi e immutati sentimenti di affetto filiale, di assoluta deferenza e di profonda gratitudine. Un grazie immenso per quanto hai fatto, come guida morale e religiosa, per la Tua comunità, per il bene che hai profuso verso tutti a piene mani e per la benevolenza di pastore insostituibile e di padre amorevole, che hai sempre manifestato nei confronti della mia persona, della mia famiglia e dei miei concittadini. Spero di poter celebrare, e consegnare ai posteri, in futuro, nella nostra terra, non più condizionato dalle emozioni presenti, la Tua luminosa figura di figlio, di fratello, di padre, di sacerdote, di parroco, di teologo, di amministratore diocesano,  di docente, di uomo di  cultura e di apostolo della carità, vicino  agli ultimi, nonché di uomo, legato al sociale e ispiratore della buona politica, al servizio dell’interesse generale.
Roma, 25 settembre 2024

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