05/12/2015

Sotto l’ospitale regia di Anna Abagnale, proprietaria del prestigioso complesso alberghiero stabiese, e di Giovanni Ingenito, che ha curato, nei dettagli, anche il cerimoniale della manifestazione culturale, “Omaggio di Castellammare di Stabia a Lucio Dalla”, è stato presentato, presso l’Hôtel dei Congressi di Castellammare di Stabia, il romanzo biografico di Raffaele Lauro, “Caruso The Song - Lucio Dalla e Sorrento”. In apertura, ha portato i saluti di benvenuto, Angelo Palmieri, presidente del Lions Club Castellammare di Stabia Host, il quale ha voluto sottolineare la sua antica amicizia con lo scrittore sorrentino e la gradevole scoperta di un’opera sul grande cantautore bolognese, innamorato sia di Sorrento che di Castellammare di Stabia, che tiene avvinto il lettore, dall’inizio alla fine, per più di cinquecento pagine. In chiusura, è intervenuto, con appropriati riferimenti, anche Gianfranco Sava, Past Governatore del distretto 108Ya. Di impareggiabile e rara, quanto raffinata qualità intellettuale, l’introduzione e la conduzione del dibattito, da parte di un grande maestro del giornalismo, nazionale e meridionale, come Ermanno Corsi, il quale, applauditissimo, ha letteralmente incantato la platea e provocato, con domande stimolanti, tutti gli altri relatori: il neurologo Antonio Parisi; il già sindaco di Castellammare Nicola Cuomo e il giornalista Pierluigi Fiorenza. “Seguo Raffaele Lauro - ha concluso Corsi - da quarant’anni, dagli inizi della sua vita pubblica, come assessore alla Cultura del comune di Sorrento, fino ai vertici del Viminale e al mandato parlamentare. Sono stato sempre stupito dall’eccellenza dell’impegno di questa personalità del Mezzogiorno, ma sono rimasto letteralmente sbalordito dalla lettura di questo bellissimo romanzo biografico su Lucio Dalla. Un libro a tre facce: biografia dell’artista; celebrazione di Sorrento, nel suo sviluppo turistico, e, non da ultimo, autobiografia dell’autore, diventato ormai uno scrittore di fama nazionale. Lauro svela il Mistero Dalla: Dalla, ammiratore del Creato; Dalla, difensore della Natura; Dalla, bolognese, naturalizzato meridionale; Dalla-Caruso; Dalla, cantore del Mare, metafora ancestrale dell’esistenza umana, cantore del Mar Tirreno, del Mar Adriatico e del Mar Mediterraneo; Dalla, autodidatta, guidato da una inesauribile curiosità del mondo; Dalla, emarginato, che viene curato dalla Natura, dall’amicizia, dallo stare insieme agli altri e che traduce gli handicap in poesia, arte e umanità; Dalla, grande contaminatore di musica e di esistenze umane; Dalla, uomo con il senso della totalità, della cultura della vita e della coralità! Un libro-capolavoro!”. Parisi ha tenuto un intervento di alto livello scientifico, un vero saggio di estetica neurologica, su Dalla settimino, su Dalla immaturo, su Dalla con intolleranze alimentari, su Dalla fallito a scuola, che rischia di diventare un disadattato, un autistico, che, invece, riesce a trasformare lo svantaggio di un debole emisfero sinistro, quello logico, a favore di quello destro, quello dell’affettività, in una straordinaria creatività artistica: “Il clarinetto diventa lo strumento della salvezza di Dalla - ha precisato Parisi - Sorrento e gli amici Jannuzzi lo fanno sentire libero. Lo testimoniano le sue affermazioni, di sempre: io sono padrone di niente. Io sono un uomo confuso. Nonché gli episodi, svelati a Lauro dal marinaio Cristofaro, sulla farfalla bianca e sulla collanina perduta in mare, poi, recuperata da Salvatore Irolla. Dalla ha rischiato, quindi, di diventare un inabile neuronale, invece, con la cultura della vita, ha trasformato un potenziale disagio in una straordinaria opera artistica”. Nicola Cuomo si è soffermato sul mondo interiore di Dalla e sul sentimento dell’amicizia, che, per l’artista, diventava bisogno vitale: “I testi delle canzoni e la musica lo aiutavano ad arrivare agli altri, perché viveva nelle storie degli altri, ai quali si donava, senza difese. Lauro ci ha regalato il vero Dalla! E con Dalla io ho riscoperto anche un Lauro, umanissimo, simpatico, tanto diverso da quello conosciuto, tanti anni fa, al Viminale, e che, allora, mi apparve freddo, distaccato, manageriale, quasi antipatico”. Pierluigi Fiorenza ha brillantemente raccontato i percorsi di Castellammare, fatti con Dalla, e il grande amore dell’artista per Castellammare, riportandone un giudizio lapidario: “Voi stabiesi avete a disposizione un tesoro di bellezze naturali, archeologiche e culturali, ma non ne siete consapevoli. Non le apprezzate adeguatamente e non le valorizzate”. Nei ringraziamenti, l’Autore, con un articolato e vivace intervento, che ha molto divertito i presenti, ha ripercorso il complesso e spesso conflittuale rapporto tra le due realtà cittadine, entrambe amate da Lucio Dalla, Castellammare di Stabia e Sorrento, “continente” la prima e “isola” la seconda, partendo dalla storia religiosa dei santi patroni, San Catello e Sant’Antonino, e dai privilegi concessi, a Sorrento, dalla regina di Napoli, Giovanna II. Il protrarsi dell’interessante dibattito, andato di gran lunga oltre i tempi previsti, e l’interesse del pubblico hanno convinto gli organizzatori a rinviare, ad altra data, con un’altra manifestazione pubblica, la proiezione congiunta dei due docufilm di Raffaele Lauro e di Pierluigi Fiorenza, “Lucio Dalla e Sorrento - I Luoghi dell’Anima” e “Lucio Dalla e Castellammare di Stabia”.

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