29/01/2017
Carissima Annamaria,
la notizia che mi ha dato Tonino della Tua repentina scomparsa, oggi pomeriggio, mi ha
lacerato l'animo nel profondo e mi ha quasi annichilito. Ora che ho riacquistato la dolorosa consapevolezza che non Ti potrò più incontrare, al Capo di Sorrento, nella Canonica di Don Antonino o nella Chiesa del SS. Rosario, che hai servito sempre con amore, con sollecitudine e con spirito cristiano, Ti scrivo questa lettera pubblica di commiato terreno, in quanto non potrò essere domani alle Tue esequie, quando sarai circondata dall'amore, dalla riconoscenza e dal cordoglio dell'intera comunità parrocchiale del Capo di Sorrento, per la quale hai rappresentato un insostituibile e sempre presente punto di riferimento. Sono memore, in questo triste momento, dello straordinario affetto, fatto di rispetto, di sostegno e di sincera amicizia, che, in tanti decenni, ci ha legato e che ha legato le nostre famiglie, i miei adorati genitori, Luigi e Angela, i tuoi amatissimi genitori, Michele e Giovanna, in una condivisione di momenti indimenticabili: gli studi universitari e la laurea di Tonino, la brillante carriera giornalistica di Tuo fratello, di cui eri legittimamente orgogliosa, il bel matrimonio di Tonino e Liana, la nascita di Luca e di Livio, il Tuo bel matrimonio con Peppino, la Tua premura di madre per l'insostituibile Massimiliano, le feste anniversarie dei nostri familiari, in particolare le nozze d'oro dei nostri genitori, benedette sempre dal nostro pastore, padre e amico, Don Antonino. Mi ha sempre colpito, carissima Annamaria, suscitando la mia ammirazione, la Tua tenerezza materna, fatta anche di apprensioni, di ansie e di paure, per tutti i Tuoi familiari e che, l'ho sempre intuito, estendevi benevolmente anche alla mia persona, al mio lavoro, ai miei impegni e ai miei doveri pubblici. Sarò vicino, con tutte le mie forze, insieme con la solidarietà cristiana, a Peppino, a Massimiliano, a Tonino, a Liana, ai Tuoi nipoti, Luca e Livio, e a Don Antonino, nella speranza di offrire loro un poco di conforto e un lenimento ad una ferita, che, lo so bene, non rimarginerà mai. Ti accompagni nella casa del Padre, Signore della Vita Eterna e dell'Amore Universale, la mia incrollabile fede nel Cristo Risorto e nella Misericordia di Maria, Madre di Dio e Madre nostra.
Raffaele
Roma, 29 gennaio 2017