15/04/2019
Piangiamo lacrime amare per questo evento luttuoso, che sta distruggendo un luogo sacro del cattolicesimo, della storia e della cultura occidentale. Un luogo venerato della civiltà umana, un patrimonio dell’Umanità. Nel cuore di una città che tanto amiamo. E preghiamo con il popolo di Francia raccolto intorno alla cattedrale in fiamme! Questo evento, tuttavia, per chi lo vuole leggere nel profondo, rappresenta anche un segnale, un altolà, un preavviso per le nostre coscienze, tiepide e smarrite, per le nostre ipocrite cecità quotidiane, di fronte ai pericoli che incombono sul nostro futuro di uomini liberi, beneficiari di una libertà che è costata due guerre mondiali, dittature sanguinose e milioni di morti. Possiamo e dobbiamo confrontarci con culture diverse, possiamo e dobbiamo aiutare popoli che sono meno fortunati di noi, possiamo e dobbiamo persino abbracciare chi si vuole distinguere da noi, ma senza mai, dico mai, arretrare di un millimetro, abbandonare o, addirittura, rinnegare le nostre radici spirituali, religiose e culturali. Ogni passo indietro, ogni titubanza, rappresenta una fuga verso la distruzione. Al contrario quelle radici dobbiamo irrobustirle, amarle, custodirle e difenderle, perché rappresentano l’unica àncora della nostra salvezza. Altrimenti la nostra inettitudine e la nostra viltà ci condanneranno a bruciare, come brucia, in queste drammatiche ore, Notre-Dame de Paris! Una buona notte non solo di sonno!