04/05/2020

Tra le misure fiscali anticrisi economica insistentemente proposte al Governo Conte, per il rilancio delle piccole e medie imprese, era compresa la sospensione o la cancellazione degli ISA, gli indicatori sintetici di affidabilità o ex studi di settore, per l’anno di imposta 2019 e 2020. Il 30 aprile scorso l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato un provvedimento che non li sospende e non li cancella affatto, ma ne modifica l’applicazione con l’introduzione di un diverso metodo di calcolo, basato sulla media dei livelli di affidabilità per le annualità 2018 e 2019. E, in modo quasi ironico, si definisce questo diverso metodo di calcolo come una “misura premiale” per il contribuente. Nonostante ogni sforzo cerebrale, non si riesce a capire in cosa consista questo “premio”, in quanto per evitare un automatico accertamento, il contribuente sarà costretto, comunque, ad adeguarsi ai parametri imposti con la conseguente lievitazione, rispetto a quanto dichiarato, della base imponibile IRES e IRPEF. Un bel premio per davvero! Un’altra follia e un’ennesima presa per i fondelli, che contribuirà, in una fase di grave illiquidità, a soffocare definitivamente le imprese, costringendole a chiudere. Con il fallimento di centinaia di migliaia di aziende, si creerà, nel prossimo anno, una tale voragine nelle entrate fiscali da accelerare la bancarotta delle finanze pubbliche. Un bel risultato, per davvero! Bisogna rivolgere, per questa nuova prova di saggezza, politica e governativa, i più vivi complimenti, da parte dei lavoratori, delle famiglie e delle imprese, al Signor Ministro dell’Economia e delle Finanze del Governo Conte, professor Roberto Gualtieri, e al PD che lo ha espresso! Ad peiora semper, Raffaele Lauro

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