16/05/2020
Il terzo decreto-legge economico è atterrato, dopo interminabili litigi, in Consiglio dei Ministri, da marzo ad aprile, da aprile a quasi metà di maggio, con il titolo “Rilancio”, ribattezzato dalla gente, a ragione, “Ritardo”. Sono stati stanziati (si dice così!) 55 miliardi, una cifra “poderosa”, mai varata prima, per risolvere la crisi economica e finanziaria del nostro paese. Evviva! Il premier Conte ha tenuto la sua ennesima e trionfalistica conferenza-stampa. Evviva! Il ministro Gualtieri ha rilasciato, a destra e a manca, le sue interviste “salvifiche” per le famiglie e per le imprese. Evviva! Il ministro Di Maio, l’anticasta, ha incassato altre nomine per i suoi protetti (presto batterà il record di tutti i tempi!). Evviva! I giornalisti filo-grillini e filo-PD hanno celebrato, specie in RAI, l’avvento di una nuova era di benessere, di giustizia sociale e di ripresa economica. Evviva! Bisogna purtroppo aspettare ancora per leggere il testo definitivo, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Altro ritardo, quindi, mentre le famiglie e le imprese giacciono in uno stato pre-agonico. Pare che il testo definitivo, non ancora bollinato dalla Ragioneria Generale dello Stato, non sia ancora pervenuto al Quirinale, mentre Mattarella attende, con la penna in mano, per controfirmare questo nuovo “capolavoro” legislativo. Pare che ci siano problemi seri di copertura. Possibile? Forse era meglio che il ministro dell’Economia e delle Finanze, targato PD, se ne fosse rimasto all’Università ad insegnare, per la gioia dei suoi studenti, storia contemporanea. Forse! I miei 25 lettori, pertanto, saranno costretti ad attendere ancora il mio commento, che partirà proprio dall’analisi delle coperture finanziarie e dai tempi di attuazione delle misure. Il Governo Conte non cessa di stupire il mondo! Raffaele (www.raffaelelauro.it)