20/05/2020
“Voteremo contro le mozioni di sfiducia al ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, ma riconosciamo al centrodestra e ad Emma Bonino di aver posto temi veri. Non ci interessa un sottosegretariato, ma sbloccare i cantieri. Quando portiamo delle idee, non stiamo cercando visibilità!”. Accipicchia! Con questa stupefacente e contraddittoria motivazione, il senatore Matteo Renzi, leader di Italia Viva e principale “levatore” del Governo Conte, ha tentato di giustificare il no del suo gruppo alle due mozioni di sfiducia al ministro Bonafede. Si tratta della classica ”excusatio non petita, accusatio manifesta”! Cosa ci stanno a fare i ministri renziani nel governo, le belle statuine lacrimanti? Non potrebbero loro proporre le preziose idee dell’ex-premier in seno al Consiglio dei Ministri, quando vengono discussi e definiti i provvedimenti legislativi, dei quali sono corresponsabili? Non stupisce affatto questa ennesima incoerenza di Renzi, ultima di una lunga serie, che gli ha fatto dilapidare la credibilità politica, ormai prossima allo zero, e tradire la residua fiducia dei cittadini! Una domanda all’illustre senatore fiorentino, raffinato cultore di Dante Alighieri: in quale cerchio dell’inferno, il Sommo Poeta, se potesse, la collocherebbe? Forse il nono? Con alleati siffatti, il Governo Conte galleggerà, per continuare a fare danni al nostro paese, ancora a lungo, persino con a bordo un ministro della Giustizia, diventato una “lame duck”, un’anatra zoppa! Raffaele Lauro (Roma, 20 maggio 2020- www.raffaelelauro.it)