14/06/2020

di Raffaele Lauro (www.raffaelelauro.it) - Dopo l’iniziale cecità e un’ingiustificabile superficialità del Governo Conte, che si rifiutò, agli inizi,  di finanziare il progetto vaccino anticoronavirus, nel quale era coinvolta, insieme con l’Università   di Oxford,  la società IRBM di Pomezia, un’eccellenza italiana nel campo della ricerca sui vaccini innovativi,  il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha annunziato la firma di un contratto di fornitura di quel vaccino, già in fase sperimentale sull’uomo,  con il colosso farmaceutico AstraZeneca, che lo produrrà su scala globale, con il rassicurante criterio “ampio, equo e no profit”.  Naturalmente il premier Giuseppe Conte, more solito, ossessionato dal delirio di onnipotenza che oramai lo caratterizza,  ne ha subito menato un immeritato vanto, senza riconoscere, per dovere di verità, la sua sottovalutazione e l’errore iniziale commesso. Chi ha seguito fin dagli inizi questa tempestiva operazione di ricerca, orgoglio “anche” italiano (e ne sono testimonianza le date dei comunicati stampa), ha il dovere di ricordarglielo pubblicamente, qualora se ne fosse dimenticato. Il premier conferma così la sua  poca dimestichezza con la verità e il riconoscimento degli errori commessi, ripetendo spocchiosamente il mantra: “Rifarei tutto, come prima!”. Anche gli errori che hanno causato 35.000 morti? Comunque questa buona notizia domenicale ci conforta, ci rallegra e ci fa ben sperare. Attendiamo, inoltre, la conferma dal Presidente dell’INPS che  sia stata erogata, entro venerdì scorso,  a tutti, dico tutti, gli aventi diritto la cassa integrazione, come aveva solennemente promesso. In caso contrario, farebbe bene a rassegnare subito le dimissioni! Buona domenica!

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