15/05/2021
«Le preoccupazioni più volte manifestate, anche di recente, da Unimpresa circa la reale fattibilità delle riforme strutturali, a partire da quelle strategiche della giustizia e del fisco, come richiesto con chiarezza dall'Europa, in relazione al Recovery Fund, e come enunciato, prima dal premier Conte e, poi, dettagliatamente, dal premier Draghi, con l'indicazione, anche in sede parlamentare, di un calendario riformatore fino a dicembre, si stanno rivelando drammaticamente fondate. Lo scetticismo manifestato, a riguardo, dal leader della Lega Salvini evidenzia e conferma la fragilità politica e l'inconsistenza programmatica di una maggioranza, cosiddetta di unità nazionale, le cui contraddizioni diventeranno sempre più esplosive, mano mano che si avvicinerà l'inizio del semestre bianco». È quanto dichiara il segretario generale di Unimpresa, Raffaele Lauro. «Ancora una volta il mondo imprenditoriale e del lavoro, specie quello delle micro, piccole e medie imprese, viene tradito su una questione decisiva per la ripresa economica e per il recupero di quanto perduto, in termini di fatturato e di occupazione. Il capitolo sulle riforme presente nel Recovery Plan, come coessenziale ai progetti di investimento, diventerà, di nuovo, carta straccia con il conseguente rinvio alla prossima legislatura? Quanto peserà questo paventato stop alle riforme sui tempi di erogazione delle risorse europee? Riuscirà Draghi a governare questa maggioranza in delirio e ad avviare il suo piano riformatore, essenziale per il futuro del nostro paese? Lo spettacolo di un PD alla ricerca della propria identità dopo 15 anni dalla fondazione, di un M5s in preda a inarrestabili pulsioni autodistruttive e dell'azione divaricatrice della Lega, in caduta di consensi elettorali, non lascia, allo stato, presagire niente di positivo per la ripresa dello sviluppo e per la salvaguardia delle imprese e dei lavoratori» aggiunge il segretario generale di Unimpresa.