20/06/2021
di Carlo Alfaro (Telestreet Arcobaleno - 20/06/2021)
Il 27 maggio 2021 è venuta a mancare, all’età di 97 anni, nella città di Vico Equense dove risiedeva da oltre sessant’anni, presso Palazzo Savarese, Violetta Elvin, nata Prokhorova, nota in città come Donna Violetta, amata da tutti per dolcezza, grazia, stile, garbo e charme senza tempo. Stella del balletto mondiale, la danzatrice russa, per amore del marito vicano, Fernando Savarese (scomparso nel 2007) e fulminata dalla bellezza del territorio, abbandonò alla fine degli anni ’50 la danza e il Royal Ballet di Londra, al culmine del successo e della fama, per trasferirsi a vita privata a Vico Equense. La sua storia è rimasta oscura al grande pubblico per tantissimi anni, fino a quando Raffaele Lauro, politico e scrittore di origine sorrentina, non ha deciso di raccontarne la straordinaria vicenda umana nel romanzo biografico “Dance The Love – Una stella a Vico Equense” edito da Goldengate nel 2016. Il libro racconta l’epopea del suo percorso artistico, dalle origini familiari nella Russia stalinista, alla scuola di ballo del mitico Teatro Bolshoi moscovita, alla fuga verso la libertà, a Londra, nel Royal Ballet di Ninette de Valois, alle tournée nei maggiori teatri lirici del mondo a contatto con i grandi artisti della prima metà del ‘900, fino al suo magico approdo sentimentale a Vico Equense. Il romanzo di Lauro fu il frutto di lunghe conversazioni con l’artista, che volle confidarsi con lui vincendo il suo decennale riserbo, grata all’autore per aver riportato con fedeltà e rispetto la sua storia. Il libro riveste numerosi motivi di interesse, oltre che per l’eccezionalità dell’artista che vi viene ritratta. Uno dei motivi è che veicola un importante messaggio morale, quello del coraggio di scegliere: la storia infatti celebra una donna che ha sempre lottato per la libertà, contro l’ostracismo del regime stalinista che la perseguitò in gioventù, a Mosca, segnandola per sempre, e contro l’ingranaggio del successo, che ha avuto il coraggio di rifiutare, quando era ancora richiestissima dai palcoscenici di tutto il mondo, in nome dell’amore per la vita, la sua. Un altro spunto di grande valore che emerge dalla lettura è l’intreccio tra “microstoria” e “macrostoria”, tra le vicende umane della protagonista e lo svolgersi della storia, dei costumi e degli avvenimenti artistico-culturali dell’epoca. Un ultimo motivo di interesse, non meno significativo, è il meraviglioso e devoto omaggio che lo scrittore, attraverso gli occhi di Violetta, tributa alla sua terra, descrivendo le bellezze naturalistiche di Vico Equense e della Penisola sorrentina con passione, intensità e profonda sensibilità poetica e col raro dono della sua scrittura di evocare e ricreare, attraverso la parola, paesaggi, luoghi, atmosfere ed emozioni. Raffaele Lauro è stato ampiamente intervistato dalla BBC nell’ambito dello speciale che trasmetterà prossimamente sulla storia straordinaria della danzatrice che ha fatto, con la sua vita, da “ponte” tra Russia, Inghilterra e Italia. E ora che la vicenda umana della grande étoile si è conclusa, riluce ancor di più nella sua potente bellezza la scena finale del libro, il “sogno” di Violetta Elvin di tornare a ballare sul palcoscenico del Bolshoi, davanti a tutti i personaggi che sono stati significativi nella sua esistenza. Tra i quali ci siamo anche tutti noi, suoi umili ma devoti ammiratori, ci creda, eterna Donna Violetta!
foto: Lina e Michele De Angelis