10/02/2015

Instancabile nella progettualità, Raffaele Lauro ancora una volta ritorna a Sorrento, suo luogo di nascita e di elezione, riferimento costante di ogni scrittura, progetto e manifestazione. L’occasione è il suo ultimo libro“Caruso the song- Lucio Dalla e Sorrento”, dedicato al cantante/ musicista legato alla nostra cittadina da una lunga e prediletta frequentazione. Irresistibile nelle invenzioni, Raffaele Lauro il 28 c.m, nella Sala consiliare del Comune di Sorrento, in anteprima nazionale presenterà il libro, dedicato all’ autore di “Caruso”, canzone che, come “Torna a Surriento”, è diventata il più efficace e poetico slogan della patria di Torquato Tasso.

Da mesi si parla del tuo nuovo libro. Vuoi dirmi come è nata l’idea di dedicarlo a Lucio Dalla?

La notizia della morte di Lucio, avvenuta all’improvviso per infarto la mattina del 1 marzo 2012, quando mi raggiunse in Senato… mi sconvolse. Decisi immediatamente di organizzar, per la domenica successiva, una messa nella Chiesa del Rosario al Capo di Sorrento. Per l’intera giornata raccolsi decine di testimonianza e ricordi degli amici che sommavano amore e sgomento. Dopo il discorso commemorativo, volendo approfondire con una testimonianza, nacque in me il desiderio di scrivere un romanzo sulla poetica e sul legame quasi cinquantennale di Lucio con Sorrento. D’altro canto, quando nel 2006, ad entrambi venne consegnato il “Premio Sorrento nel mondo” fu proprio lui a chiedermi… quando avrei scritto di lui!

Che tipo di rapporto hai avuto con Lucio? Quando e dove l’hai conosciuto?

Non è stato un rapporto di frequentazione diretta ma cresciuto e sviluppato attraverso i suoi amici come Angelo Leonelli. Me l’aveva presentato Franco Jannuzzi, nel suo piccolo ufficio al “Fauno notte Club”, dove era l’animatore con il fratello Peppino. In quel periodo, Lucio suonava il clarinetto con il complesso dei Flippers.

Quali sono i ricordi principali che ti legano a lui?

Quando, in un pomeriggio di settembre, ci presentarono si creò tra noi un’intesa quasi magica, mediata dal comune amore per il mare. Per un’ora parlammo del mare. Si incuriosì poi quando parlai della teoria evoluzionistica di Darwin e della psicanalisi di Freud. La sua curiosità esplose e, come un folletto, afferrò il clarinetto e, salito sulla sedia, si mise a suonare, intervallando il canto con prof, prof, prof a me indirizzato.

Cosa ti piaceva in particolare di Lucio?

La sua capacità di lasciarsi contagiare dall’umanità altrui. Apprezzavo il suo universo- amore, senza limiti e senza confini, accompagnato da un pudore per i suoi personali sentimenti amorosi. E poi le affinità culturali: da quelle letterarie con Marguerite Yourcenar, alle cinematografiche con Federico Fellini, fino al mondo lirico e pop: da Puccini ai Pink Floyd.

Fin’ora hai scritto undici libri, tra cui (ne cito alcuni): “Quel film mai girato”, “Cossiga suite”, “Sorrento the romance”… Quali sono state le difficoltà dell’attuale dedicato a Dalla rispetto ai libri precedenti?

La difficoltà è stata soltanto una: contenere in cinquecentocinquanta pagine le milleduecento del bozzone iniziale.

Che cosa rappresenta per te la scrittura?

Per me la scrittura è come la vita. Lo scrittore deve sapere inventare la realtà. In questo sono un po’ come Lucio che inventava la realtà con le sue canzoni.

Una confidenza Lucio te l’ha mai fatta?

Più che un confidenza mi torna alla mente quanto mi disse nel 2006:” Dobbiamo cercare di vederci a Roma o a Sorrento. Sarebbe bello parlare di noi, tra di noi, da soli”.

Tra le tante di Dalla quali sono le canzoni che preferisci?

Quelle che inserirò nel concerto di sabato 28 febbraio che si terrà in occasione della presentazione del mio libro. Prima di ogni altra: “Caruso”, poi a seguire “4 marzo 1943”, “Piazza grande”, “L’anno che verrà”

Per finire che cos’è Sorrento per te?

Nonostante nel 1984 mi sia spostato a Roma, il mio legame con Sorrento e la sua penisola non si è mai interrotto. Il progetto della trilogia sorrentina nasce proprio dall’amore che ho per la mia terra. Anche per questo motivo, dopo “Sorrento the romance” e “Caruso the song” concluderò la trilogia con un omaggio a Vico Equense, terra natale dei miei nonni materni, con “Dance and love- Marina
d’Aequa”

Che cosa ti ha raccontato Lucio Dalla di Sorrento?

Queste le parole di Lucio:” Ho sempre pensato e sognato che Sorrento sia per me l’angolo vero della mia anima. Quello da custodire e che, soprattutto, possegga un tessuto umano speciale, fatto di amici, imprenditori, albergatori, tassisti, i quali hanno da sempre rappresentato la variante preziosa della mia vita. Sorrento è il posto autentico della mia vita.

Giuliana Gargiulo

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