11/05/2022
“Quanto paventato da Unimpresa sullo scollamento progressivo della cosiddetta maggioranza di unità nazionale, rivelandone, fin dall’esordio, le reiterate irresponsabilità e le illusorie pulsioni elettoralistiche specie dei partiti maggiormente rappresentati in parlamento, si è trasformato, di fronte agli impegni di politica estera e di sostegno alla resistenza ucraina, in una palese disgregazione di tutte le sue incomponibili contraddizioni! Il premier Draghi, al ritorno dalla sua missione a Washington, dovrà prendere atto che la sua maggioranza non è altro che un cumulo di macerie, altro che unità nazionale! In altri tempi, un premier, di fronte ai maggiori partiti che giocano a fare da oppositori sul terreno, insidioso e dirimente, della politica estesa, si sarebbe recato direttamente dall’aeroporto al Quirinale per rassegnare le dimissioni e mettere tutti con le spalle al muro. Purtroppo la gravità della situazione non consentirà questo percorso lineare, istituzionale e politico, ma si impone, senza rinvii tattici, chiarezza assoluta sulla politica estera. Draghi illustri, senza indugi, al parlamento i risultati della sua missione americana, gli impegni ulteriori assunti e confermi le linee di politica estera del suo governo, chiedendo un voto di fiducia! Alla luce del sole, di fronte alle famiglie e alle imprese, travolte dall’inflazione e dalla recessione in atto! Altrimenti il caos politico continuerà senza alcuna possibilità di poter affrontare i drammatici problemi che ci assillano, assicurando la fine ordinaria di questa disgraziata legislatura”