21/07/2022
“Da mesi Unimpresa ha denunziato la crisi di identità e lo sfacelo interno dei partiti della cosiddetta maggioranza di unità nazionale, nonché i contrasti, le contraddizioni, le congiure e le fibrillazioni quotidiane, che hanno ostacolato il cammino riformatore dell’esecutivo, paventando l’inevitabile esito odierno. Unimpresa ringrazia convintamente il presidente Mario Draghi per l’impegno, l’intelligenza, il sacrificio e la dedizione, con i quali ha assolto ai suoi compiti istituzionali e gli è grata per il prestigio acquisito a livello internazionale dal nostro paese. Errori di valutazione e di sottovalutazione, persino di ingenuità politica, va detto con chiarezza, sono stati commessi da tutti i coprotagonisti di questa débâcle, nessuno escluso. Finisce così una legislatura, nata male, proseguita peggio e conclusa nel disdoro generale. Una democrazia vera, tuttavia, non deve mai temere il ritorno alle urne, perché ora sarà il popolo sovrano a dover giudicare un ceto politico, inetto e incapace, e rinnovare la classe dirigente. Unimpresa sarà attenta ad analizzare i programmi, con i quali le forze politiche sopravvissute si presenteranno al corpo elettorale: le proposte, in particolare, a favore delle famiglie e delle piccole e medie imprese, che sono ormai con l’acqua alla gola. Si spera, comunque, che venga risparmiato agli italiani il baccanale della demagogia e del populismo da quattro soldi, che ha infettato la campagna elettorale 2018 e minato, dalle origini, la XVIII legislatura, finita nel fango. Altrimenti unico vincitore sarà il partito dell’astensione” lo ha dichiarato Raffaele Lauro, segretario generale di Unimpresa, commentando la fine della legislatura.