Roma a due piazze non è un romanzo nel significato comune del termine, ma comporta per il lettore un'attenzione non ristretta alla trama e alle situazioni dei personaggi. La struttura narrativa si regge sul dialogo fra due donne del nostro tempo. Ida e Giulia, di ottima cultura e di raffinata educazione (l'una, critico d'arte; l'altra, giornalista). Di fronte ad una frattura di natura sentimentale per lo stesso uomo (marito della prima, amante della seconda), le due donne riescono a discuterne le complesse ragioni di fondo per pervenire ad un'intesa, che non è complicità, ma sbocco amicale. Le protagoniste, dopo un esordio sul conflitto che le oppone, attraverso pretesti letterari rievocano alcuni personaggi storici e non, legati a Piazza Navona e a Piazza di Spagna. Le interlocutrici abitano rispettivamente nei pressi dell'una e dell'altra piazza, e ne sono, sotto l'aspetto psicologico, l'emblema. Il lettore ha cosi la possibilità di seguire una conversazione, a tratti incalzante, che propone quattro storie, non concluse sul piano formale. Tuttavia egli accede alle vicende di Sant'Agnese, vittima della persecuzione religiosa e del potere politico, e di Donna Olimpia Pamphilj (la Pimpaccia), vessata dalla maldicenza e dall'invidia, che sono riferite al "concluso" spazio architettonico di Piazza Navona; e a quelle di Fabia, travolta dal mito romantico, e di Sabina, succuba dell'illusione sociale, che sono rapportate allo scenario "aperto" di Piazza di Spagna. Il quadro che ne scaturisce, punteggiato da episodi liberamente attinti alla tradizione e alla invenzione narrativa, possiede stacchi cinematografici ispirati alla considerazione amorevole per alcuni dei luoghi di Roma più amati in tutto il mondo. Ma il romanzo vuole aspirare a qualcosa di più: al tentativo di elevare una vicenda personale fra due donne dapprima ostili e, in seguito, liberate dal filtro dei personaggi femminili rievocati, meno estranee, a simbolo di una consapevole solidarietà femminile e del nuovo ruolo della donna nella società contemporanea.
La copertina è dell’editore Francesco Bagnoli Rossi.